Melissa Mijango, Zimar Fatima, Abou Bamba
NASCITA E PRIMI ANNI DI VITA
NASCITA E PRIMI ANNI DI VITA
Nelson Rolihlahla Mandela nacque a Mvezo, in Sudafrica il 18 Luglio 1918.
Suo padre si chiamava Gadla, aveva 4 mogli e 13 figli. Rolihlahla, in Xhosa, la lingua del posto, significa: “attaccabrighe”; il nome “Nelson” gli venne dato più tardi quando incominciò la
scuola. Da bambino, Nelson viveva con la madre e 3 sorelle in una capanna di fango, coltivando i campi e allevando il bestiame. Suo padre non viveva con loro poichè era il consigliere del re
della tribù, e visitava la famiglia una volta al mese. Un giorno durante una delle sue visite, il padre annunciò a Nelson che avrebbe frequentato la scuola.
Il ragazzo rimase sbalordito dato che nessuno della sua famiglia aveva mai studiato. Fino ad allora aveva indossato solo unatela, drappeggiata sulla spalla e appuntata sul davanti. Per la scuola,
invece gli servivano dei pantaloni e delle scarpe. Alla morte del padre, il capo delle tribù offrì alla madre di Nelson la possibilità di allevare suo figlio e di farlo studiare. La
madre non poté rifiutare un’offerta simile per cui Nelson si trasferì al “Great Place” cioè nella residenza regale e visse lì per dieci lunghi anni.
A ventuno anni, Nelson entrò nell'unica università per neri di tutto il Sudafrica. Lui voleva fare un mestiere che gli avrebbe consentito di guadagnare qualcosa facendo quello in qui credeva, ciò
che riteneva giusto.
Cominciò a studiare con grande impegno, e allora decise di diventare un avvocato.
Quando tornò al “ Grande Posto”, fu convocato dal reggente che gli diede la notizia che gli aveva trovato una fidanzata e che doveva sposarsi. Nelson rifletté tutta la notte sul da farsi e
prese una decisione drastica: doveva scappare. Quindi corse in stazione ma non avendo i soldi rubò un vitello e lo vendette a un mercante del villaggio, e partì per la città. Nelson trovò il
lavoro che sognava. Nel 1944 Nelson entra nell' ANC (l'African National Congress), diventando presto il leader dei giovani. Questa era un'organizzazione che lottava per la libertà dei
Sudafricani neri. Nel 1948, quando Nelson aveva trent'anni, le autorità sudafricane vararono una serie di leggi razziali e imposero l'Apartheid, che significa: “separazione, separazione tra i
bianchi e neri”. Meticci e indiani furono divisi in categorie basate sulla razza. Dovevano vivere in zone separate e i matrimoni misti non erano permessi. Presto l'Apartheid colpì anche
l'istruzione. Inutile insegnare ai bambini neri, tanto il loro destino era quello di svolgere i lavori più umili.
Il mondo non rimase a guardare: le Nazioni Unite votarono per imporre sanzioni contro l'Apartheid. Fu lanciata una campagna di solidarietà.
ARRESTO E CARCERE
Nel 1956 Nelson fu arrestato con l’accusa di alto tradimento. Il processo per alto tradimento durò più di quattro anni. Successivamente Nelson fu assolto e liberato ma sapeva che sarebbe stato
arrestato di nuovo, era solo una questione di tempo per cui una volta in libertà decise di vivere come un fuorilegge, un misterioso avventuriero, un uomo invisibile capace di beffare la polizia
per non farsi beccare. Era chiamato “la primula nera”, invisibile e imprendibile. Ad un certo punto però la fortuna della “Primula nera” terminò e Nelson fu arrestato, questa volta l’accusa era
più grave e punibile con la pena di morte, era l’accusa di aver tentato la rivoluzione violenta e l' invasione armata del Paese.
Lui sapeva di rischiare la morte, ma niente poteva impedirgli di dire quello che pensava. Spiegò che fin da ragazzo aveva desiderato lottare per la liberazione del suo popolo e lo aveva fatto con
metodi pacifici ma non avevano portato a nulla per questo motivo erano iniziati ad un certo punto gli atti di sabotaggio e le violenze. Era una lotta per il diritto di vivere. Nelson parlò per
quattro ore e poi arrivò il verdetto del giudice. La madre insieme alla moglie ascoltarono le parole del giudice: ERGASTOLO, sarebbe stato in prigione per sempre.
Mandela viene rinchiuso nel carcere di alta sicurezza a “Robben Island”, e poi trasferito in altre prigioni del paese. Mandela rimane complessivamente in prigione per ben 27 anni. In prigione
cominciò a scrivere di nascosto la sua biografia. Resistette alle angherie delle guardie e del governo del Sudafrica per amore della sua famiglia e della libertà del suo popolo.
LIBERAZIONE E GLI ULTIMI ANNI DI VITA
L'11 Febbraio del 1990 Nelson Mandela venne rilasciato, aveva 72 anni. Tre anni dopo ricevette il Premio Nobel per la pace. Lui, ex carcerato, ribelle perseguitato dal governo, riceveva un riconoscimento importantissimo perché aveva sempre combattuto contro l’ingiustizia di una dittatura senza ricorrere alla violenza e aveva sacrificato la sua esistenza per la libertà del suo popolo; proprio per questo è oggi considerato un Giusto. Il 27 aprile del 1994 fu un giorno speciale per il Sudafrica, erano state indette le elezioni e i neri avevano finalmente ottenuto il diritto di voto. Nelson Mandela diventò il primo presidente nero del Paese. Il suo insediamento al potere terrorizzò i bianchi che temevano la vendetta ma Nelson Mandela voleva la pace e un Sudafrica diverso, voleva che bianchi e neri lavorassero e crescessero insieme come persone libere di cercare la propria felicità. Nelson morì il 5 dicembre 2013 all’età di 95 anni.
PERCHE' E' CONSIDERATO UN GIUSTO
Nelson Mandela è stato definito il più grande statista dell'era moderna perché incarna l'eroe politico che trascende con il suo messaggio i confini nazionali e così facendo diventa un'icona globale . Nelson è stato un prigioniero politico detenuto anche per le sue opinioni. E’ considerato un giusto perché ha combattuto per tutta la vita contro il razzismo, il pregiudizio e la cultura dell’odio, per la libertà del suo popolo e la convivenza pacifica tra bianchi e neri, sacrificando la sua famiglia e la sua stessa vita.
CITAZIONI
Citazione tratta dalle ultime lettere scritte dalla prigione:
“Il nuovo mondo non verrà realizzato da coloro che si mantengono in disparte, a braccia conserte, ma da coloro che si trovano nell'arena, coloro che si sono
visti ridurre i vestiti a brandelli dalle tempeste e i cui corpi sono rimasti mutilati nella lotta. L'onore appartiene a chi non rinuncia mai alla verità persino quando le cose sembrano torve e
sgradevoli, a chi ci prova più e più volte, a chi non si lascia mai scoraggiare dagli insulti, dalle umiliazioni e persino dalle sconfitte”
Nelson Mandela a Winnie
13 Giugno 1969
NELSON MANDELA DAY
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA